Qui di seguito una mia intervista rilasciata al quotidiano dell’isola d’Ischia Il Golfo e pubblicata oggi.
Il giovane isolano, che vive a Parigi, è candidato alla Camera nella circoscrizione Europa, lancia un appello agli ischitani che vivono all’estero e che possono votarlo e spiega come e perché i “grillini” possano segnare un punto di svolta.
“Noi poco “maturi”? Non è vero. Succubi di Grillo? No, basta accettare le regole. La verità è che è il momento di cambiare, per il Bel Paese e per la nostra isola”. E non risparmia un giudizio “tranchant” su Forio
Di Pasquale Raicaldo
Piccoli “grillini” crescono. Lui, per la verità, è un attivista della prima ora. E sull’isola il suo nome è legato a battaglie vinte (quella contro i costi di ricarica delle compagnie telefoniche, che gli valse il premio di “ischitano dell’anno”), ad una candidatura ormai datata (alle ultime amministrative di Forio) e ad un gruppo, quello del MoVimento 5 Stelle, che ad Ischia ha saputo radicarsi e coagularsi attorno alle passioni Andrea D’Ambra e Mario Goffredo, Davide Iacono e Antonello Impagliazzo, Antonello Iacono e Walter Lutzu. Non hanno ancora attecchito nella politica di casa nostra, fallendo l’obiettivo delle ultime comunali (impresa ardua, nel terreno baranese del gaudiosismo), ma non per questo hanno mollato la presa. Attivissimi sul web, in prima linea per il referendum sul Comune Unico, oggi i ragazzi del MoVimento provano a insediarsi in Parlamento, forti di percentuali nazionali significative che potrebbero tradursi, nel voto di febbraio, in numero interessanti in Parlamento. Nel frattempo, Andrea D’Ambra – che vive a Parigi da qualche anno – si racconta e racconta, soprattutto, l’ultima sfida personale e collettiva, la candidatura alla Camera, nelle fila del MoVimento 5 Stelle, Circoscrizione Europa.
- Hai deciso di candidarti alla Camera. Gli isolani non possono votarti, ma gli isolani all’estero sì. Qual è il messaggio che vorresti far arrivare loro?
Proprio così, gli isolani potranno sempre votare il MoVimento 5 Stelle (e abbiamo pezzi da 90 tra i candidati isolani quali (in ordine di lista) Mario Goffredo, Antonello e Davide Iacono alla Camera e Antonio Impagliazzo al Senato ma non essendoci la preferenza ad Ischia basterà mettere la croce sul simbolo e il loro ingresso in parlamento dipenderà dal numero (ci si augura numeroso) di voti che il MoVimento 5 stelle prenderà sull’isola.Io invece come hai giustamente sottolineato, vivendo all’estero sono candidato nella circoscrizione Europa. All’estero la preferenza c’è quindi il messaggio che rivolgo ai miei conterranei isolani è quello di avvisare i loro parenti e amici che vivono in Europa (Svizzera, Germania, Inghilterra, Francia etc.) di questa possibilità. Ischia potrebbe così avere dei rappresentanti a cinque stelle in Parlamento, sia nella circoscrizione Campana che in quella estera. Un’occasione da non perdere!
- Quali sono i numeri che potrebbero promuoverti?
E’ difficile fare previsioni numeriche in quanto la realtà estera è molto particolare. Se stiamo ai sondaggi che danno il MoVimento 5 Stelle attorno al 16% dovremmo ottenere almeno un seggio alla Camera e questo andrà a chi prenderà il maggior numero di preferenze.
- Si imputa al 5 Stelle la capacità di essere un movimento di rottura. Saranno, queste, le politiche della “maturità”?
Certamente e fortunatamente siamo un Movimento di rottura rispetto alla classe politica che in questi ultimi decenni ha ridotto il nostro paese nelle condizioni che sono sotto gli occhi di tutti. La maturità la dimostriamo già da tempo con gli eletti a livello locale nel Comuni (vedi Parma) e nelle regioni (Piemonte, Emilia Romagna e ultima in ordine di tempo la Sicilia). Parliamo di riduzione dello stipendio (unici a farlo) a 2500 Euro, di una legge anticorruzione,dell’introduzione del reddito di cittadinanza (che vi confermo come già esista in Francia visto che ci vivo), l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti, l’introduzione del referendum propositivo senza quorum (che ad esempio sul Comune Unico ci avrebbe già consentito la costituzione di quest’ultimo), un massimo di due mandati per chi viene eletto (affinché la politica non diventi una professione a vita), una legge sul conflitto di interessi, misure per il rilancio della piccola e media imprese sul modello francese; l’annullamento dei tagli alla sanità e alla scuola pubblica con il recupero dall’abolizione delle grandi opere inutili come la Tav, l’informatizzazione e semplificazione dello Stato e l’accesso gratuito alla rete per la cittadinanza. Queste sono le nostre priorità che ritengo molto più mature di quelle che finora gli italiani hanno dovuto mandare giù.
- Come rispondi a chi taccia il 5 Stelle di essere legato, indissolubilmente, alla figura carismatica di Beppe Grillo, che tu hai conosciuto e portato anche ad Ischia?
E’ come accusare un bambino di qualche anno di essere troppo attaccato al padre o alla madre. Il MoVimento 5 Stelle esiste perché Beppe Grillo lo ha creato quindi mi è naturale che ci sia questo legame. Ma ciò non mette in discussione l’assoluta libertà e democrazia che esiste in questo MoVimento e basta frequentare i gruppi locali, come quello di Ischia, e partecipare a qualche riunione per vederlo di persona. Grillo non ha nessun capitolo nelle decisioni e nelle azioni che vengono prese e la sua funzione è semplicemente quella di aiutare il MoVimento a farsi conoscere. Diciamo che è il nostro “megafono”, ma dietro ci siamo noi cittadini, che abbiamo la massima libertà. Unica condizione è l’accettazione di quelle regole di base come la non appartenenza ad altri partiti, l’essere incensurati, eil limite di due mandati, essenza stessa del MoVimento.
- Il ritorno clamoroso di Berlusconi, benché sommerso dagli scandali. La candidatura di Monti, prima appoggiato e poi “scaricato”. Il centrosinistra che non ha saputo realmente rinnovarsi, ‘bocciando’ la novità Renzi. Un sistema elettorale decisamente discutibile. Com’è visto il laboratorio Italia all’estero?
Andiamo con ordine: Berlusconi è visto come un “clown” e la sua parola vale meno di zero considerato il numero di volte che aveva annunciato di lasciare la vita politica per poi puntualmente si è rifatto vivo (vedi alla voce processi alle calcagna); Monti che doveva rimanere temporaneamente per un governo tecnico e poi ci prende gusto e sponsorizzato dagli ex DC, dal Vaticano e dalle banche (guarda caso quelli con cui è stato più morbido vedi l’esenzione dall’IMU per la chiesa o i soldi dati a Monte dei Paschi) si ripresenta; Bersani che dovrebbe rappresentare “la sinistra” ma il cui partito, il PD, ha fino a ieri approvato insieme al PDL tutte le principali politiche intraprese dal governo Monti che hanno colpito soltanto i più deboli e peggiorato l’economia italiana. Come possono essere ancora credibili? Qui all’estero vedo molta speranza nel MoVimento 5 Stelle, considerato come quella ventata d’aria fresca che potrebbe spazzare una classe politica considerata, a ragione, vecchia ed inadatta a governare un paese come il nostro.
- Sanità, Trasporti, Giustizia: l’isola d’Ischia vive uno dei momenti più complicati dell’ultimo trentennio, frutto anche del lassismo di una politica inefficace e che oggi si professa impotente. La diagnosi è semplice. La cura?
La cura è semplicissima, in primo luogo, come ho detto sopra, cominciare a non “rinnovare il contratto” con questa classe politica che ci ha ridotto cosi. Solo allora potremo invertire il percorso e ricominciare. Il MoVimento 5 Stelle ha tra le sue priorità quella di annullare i vergognosi tagli alla sanità, ai trasporti e alla giustizia oltre che all’istruzione approvati senza distinzione da destra e sinistra sotto la copertura del governo Monti. Al ritornello del “non ci sono i soldi” basta fare un elenco che mostra che questi ci sono eccome. Stiamo parlando di miliardi di euro che prenderemo dalla riduzione dei stipendi dei politici, dall’abolizione rimborsi elettorali, vitalizi e privilegi; dallo stop a finanziamenti a pioggia su progetti inutili, al clientelismo, al finanziamento all’editoria, agli enti inutili come le Province, agli stipendi e le pensioni d’oro dei manager pubblici; Alla Lotta all’evasione e all’elusione fiscale (ca. 150 mld €); Alla lotta alla corruzione (ca. 60 mld €); e ancora alla lotta alla criminalità organizzata (ca. 150 mld €).
- Si parla, sull’isola, di scarsi sbocchi occupazionali. I giovani sono costretti ad emigrare, spesso e volentieri. Un’emorragia di cervelli che rischia di compromettere le linee future. Tu, che hai optato per andare all’estero, hai pensato di tornare per dare il contributo di idee per il territorio? E cosa consigli ai giovani ischitani, sospesi tra un legame forte con l’isola e il desiderio di autorealizzarsi, spesso in conflitto con l’humus ischitano?
Quello di lasciare la propria terra non è affatto una scelta facile e quando si comincia a porsi questo dubbio è perché si è costretti da un sistema politico che non pensa ai giovani, che sono il futuro. Se oggi sono candidato nella circoscrizione Europa con il MoVimento 5 Stelle non è un caso ma anche per cercare di invertire la tendenza e porre fine a questa triste emorragia di cervelli, per far tornare in Italia ciò che abbiamo di più bello, oggi dispersi un po’ ovunque nel mondo, da noi “regalati” a quei paesi che capiscono cosa significa investire sui giovani e sul futuro. Un consiglio che posso dare ai giovani ischitani è quello di non scambiare i propri diritti con favori e pretendere il meglio. Andare all’estero ma con l’obiettivo di acquisire un’esperienza da portare poi di nuovo sull’isola per migliorare la nostra attuale condizione. Abbiamo avuto la fortuna di nascere in un posto meraviglioso come la nostra isola, dobbiamo solo essere capaci di metterla nelle mani giuste affinché questo tesoro possa splendere di nuovo e creare quel circuito positivo che li obbligherebbe ad espatriare.
- Hai posto l’accento su alcuni degli scandali dell’ultimo decennio sull’isola, dall’abusivismo ai danni all’ambiente. La politica è stata più connivente o più carnefice?
Si, proprio per l’amore profondo che è per la mia terra negli anni insieme con i ragazzi del Movimento 5 Stelle Isola d’Ischia abbiamo più volte portato avanti battaglie in difesa della nostra isola laddove ancora una volta la “politica” ischitana (che tutto è fuorché Politica) è stata quella che ha di fatto consentito scempi e distruzioni spesso irreversibili. A volte mi chiedo come sarebbe oggi la nostra isola in un altro paese d’Europa. La risposta è che li avrebbero fatto di tutto per promuovere il proprio territorio in un modo sostenibile per attirare turisti di qualità e a lungo termine. E di esempi concreti ce ne sono, basta non andare lontano e visitare una qualsiasi altra isola europea per vedere le differenze, una a caso, la Corsica.
- Sono passati 5 anni, la “tua” Forio torna al voto. Ci sarà anche qualche faccia “giovane”. Le dinamiche, però, paiono essere quelle di sempre. Cosa ti aspetti dalle amministrative all’ombra del Torrione?
Si, sembra ieri che con i ragazzi degli “Amici di Grillo” ci lanciavamo, primi in Italia nella corsa alle comunali con le liste civiche “di Grillo”. Fummo antesignani di un momento storico che stava arrivando ed è oggi più forte che mai. Riuscimmo nonostante tutto a racimolare il 4% di preferenze, voti liberi, puliti e senza ombra di voto di scambio. Se stiamo alle promesse di chi vinse cinque anni fa oggi Forio dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’isola e invece… rimane la cenerentola tra i sei comuni (un esempio a caso, lo scempio in cui è ridotta Cava dell’Isola che sta letteralmente scomparendo sotto i crolli). Sappiamo come nel meridione a livello locale soprattutto il voto non sia libero ma appunto deciso da uno scambio con una promessa di posto di lavoro, illuminazione stradale o altro tipo di diritto scambiato per favore. E’ per questo che fino a quando i cittadini non realizzeranno di dover uscire da questa logica perversa per poter cambiare le cose la realtà rimarrà sempre questa. Spero quindi che anche a Forio sia arrivata l’ora delle cinque stelle, cittadini che stanchi di com’è ridotto il loro paese decidono di prendere in mano il proprio futuro e impegnarsi in prima persona. Fino a quando non accadrà ciò potremo ridarci appuntamento sistematicamente ogni cinque anni per assistere allo stesso triste copione.
- Il caso Napoli: si è riposta fiducia in de Magistris, fiducia che al momento sembra – al di là di qualche slancio demagogico – mal ripagata. Napoli è una causa persa in partenza o il suo rilancio può realizzarsi? E a quali condizioni?
Non sono mai stato tenero con De Magistris, soprattutto da quando scelse di abbandonare il proprio posto al Parlamento Europeo per correre alle amministrative di Napoli, tradendo la volontà degli elettori e soprattutto apparentandosi con l’IDV. Non vivendo a Napoli mi è difficile giudicare l’operato di questo primo periodo come Sindaco. Se è vero che vincendo ha evitato ai “soliti noti” di continuare a spartirsi il potere a Napoli (PD-PDL) è anche vero che è rimasto ancorato ad una vecchia idea di politica che è lontana anni luce da quella che ha in mente il Movimento 5 Stelle.